PRIMO TAVOLO DELL’ECONOMIA

Ha assunto immediatamente una impostazione pratica e concreta il Tavolo dell’Economia con le associazioni di categoria convocato mercoledì 27 maggio dal sindaco Fabrizio Pagnoni.
«È importante dare un taglio operativo a questi incontri per fornire risposte al nostro territorio – ha aperto i lavori il primo cittadino -. Questo è un primo appuntamento, a dieci giorni dalla riapertura della gran parte delle attività, per fare il punto dell’attuale situazione, ma ci riuniremo periodicamente, suddividendoci per settori specifici, viste le peculiarità dei diversi ambiti. L’Amministrazione comunale sta lavorando e lavorerà alle misure che siano di sua competenza, ma potrà farsi portavoce anche ai livelli superiori per ciò che non sia di sua pertinenza».
I rappresentanti delle associazioni di categoria hanno apprezzato l’invito a una iniziativa di carattere fattivo ed efficace e, in sintonia con questa filosofia, hanno portato proposte costruttive. 
Silvia Pulvirenti di Confcooperative ha dichiarato la piena disponibilità a collaborare su tematiche di prospettiva, in particolare sul piano dei servizi erogati ai lavoratori e ai cittadini e dell’avvio di nuove attività lavorative, senza dimenticare che ci si attende la concretizzazione di quanto promesso dal Dpcm sulle risorse alle aree interne.
Insieme ad Antonio d’Antonio, ha segnalato l’importanza dell’approccio comunitario Paola Bertelli di Ascom, che ha parlato di segnali importanti dovuti a chi non abbia ancora ricevuto la cassa integrazione e a chi a settembre dovrà affrontare rate e prestiti ora congelati, e che ha proposto la gratuità per le distese sino a fine anno e lo sviluppo di un marketing che leghi a doppio filo i consumatori al proprio territorio.
Confartigianato con Lara Pellegatti ha rimarcato la necessità di un bando che possa incidere sulla Tari, visto peraltro che la chiusura non ha comportato la produzione di rifiuti, e del sostegno alle piccole e medie imprese per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, per la sanificazione e l’adeguamento ai protocolli di sicurezza.
Numerose anche le proposte di Legacoop con Andrea Benini: monitorare le attività che rischiano di non aprire, per Covid o mancanza di ricambio generazionale, puntando anche su forme cooperative per poterle eventualmente rilevare; sostenere chi decida di creare nuove imprese; utilizzare il Comune quale collegamento verso le grandi imprese per la creazione di piccole filiere locali; ripensare i servizi; far nascere cooperative sociali rivolte alle persone fragili.
Paolo Mazzini di Cna ha sollecitato a iniettare le esperienze degli imprenditori nell’operatività delle istituzioni, ad agire sulla leva dell’Imu, ad attivare sinergie che superino la dimensione dell’Unione, ad esempio integrando Jolanda di Savoia, e a pensare di privilegiare le aziende che si avvalgano di personale locale.
Se le associazioni di categoria dell’agricoltura, nell’impossibilità di presenziare, hanno inviato i loro contributi, il Cpf di Cesta, attraverso Giovanni Lolli, ha offerto di porre l’esperienza della sua struttura al servizio della ripresa, suggerendo di anticipare la progettazione del dopo Covid con la creazione di un gruppo di lavoro per elaborare strategie specifiche.
L’assessore alle attività economiche Bruna Cirelli ha illustrato le prime misure che saranno adottate: dalle distese, la cui realizzazione sarà estesa anche al commercio oltre cha ai pubblici esercizi, alle agevolazioni economiche, fino alla sburocratizzazione.
Infine all’assessore al Bilancio Simone Grandi è stata affidata l’analisi della sostenibilità economica comunale di questa emergenza. Luce rossa per l’impossibilità di recuperare l’evasione fino a fine anno e dunque di poter redistribuire quelle risorse; per la mancanza di direttive chiare per il comparto sportivo e associazionistico; e soprattutto per i tanti punti interrogativi che rendono difficoltoso all’Amministrazione agire. Luce verde per le operazioni della municipalità volte a raccogliere disponibilità, come la rinegoziazione dei mutui, e ad abbattere l’Imu per le imprese che mantengano quantomeno inalterata la forza lavoro.
 

Ultimo aggiornamento

28/05/2020