“MAI PIÙ” GRAZIE ALL’IMPEGNO DI TUTTI, TUTTI I GIORNI

Le commercianti copparesi hanno prestato il loro volto per una potente campagna contro la violenza sulle donne. Gli scatti a cura di Fotoclub “Il Torrione” hanno dato vita a un calendario e a dei ritratti di denuncia e sensibilizzazione il cui ricavato sosterrà il Centro Donna Giustizia di Ferrara.
Il progetto è stato presentato martedì 21 novembre, nel corso della serata “Mai più”, organizzata da Noi Imprenditrici Copparo, in collaborazione con Comune, Pro Loco e Avis di Copparo, nell’ambito degli eventi di “Ogni giorno. La violenza sulle donne riguarda tutti, sempre”, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
L’iniziativa ha gremito la Galleria Civica Alda Costa, riscuotendo particolare interesse e suscitando il coinvolgimento di diverse associazioni, fra cui Fidapa, e di numerosi cittadini. «A Copparo – ha rimarcato l’assessora alle Pari opportunità Paola Peruffo - tutte le realtà del territorio si impegnano, collaborando trasversalmente, su temi di assoluta valenza».
Le imprenditrici copparesi si sono messe in gioco. Hanno voluto dire “no”, gridare il loro “basta” alle violenze che sembrano non fermarsi, facendo qualcosa di concreto, facendosi veicolo di una necessità di cambiamento espressa dagli scatti sapientemente realizzati dal fotoclub copparese: attraverso «la forza dell’immagine» che, come ha spiegato il presidente Filippo Pollastri, i fotografi hanno cercato di trasmettere. Una parte dei calendari è già stata acquistata da Avis Copparo, che, insieme alle sezioni di Jolanda di Savoia e di Tresignana e all’Avis Provinciale, hanno agito sinergia «per aiutare un’altra associazione – ha affermato Alfio Pesci – ad affrontare un problema tanto grave, che necessita un cambiamento culturale».
La presidente Paola Castagnotto ha testimoniato l’azione del Centro Donna Giustizia di Ferrara, operativo da 21 anni, che in questi primi dieci mesi ha preso in carico 335 donne, contro le 269 dell’intero 2022. Allo sportello di Copparo, dove esiste anche una casa di semiautonomia, si sono rivolte 18 donne, 16 delle quali madri, per un totale di 24 minori coinvolti. «Non è un fenomeno sporadico, ma un problema costante, che necessita appunto di un lavoro collettivo – ha evidenziato -. Iniziative come queste servono a dare parola alle donne, per cui la violenza rappresenta la forma estrema di silenziamento».
Non solo parola, anche vista. «Dobbiamo provare davvero a vedere la violenza – ha esortato Enrica Fabbri, psicologa psicoterapeuta -. Ci sono segnali che si vedono meno di lividi e graffi, ma sono spia di violenza non solo fisica, ma anche psicologica ed  economica».
Siamo tutti chiamati dunque a fare la nostra parte perché non accada “Mai più”.
 

Ultimo aggiornamento

22/11/2023