COMMEMORAZIONE DI UGO COLUCCIA

«Era sempre tanto impegnato perché si prodigava molto per gli altri». Così il figlio Dario, presente con il nipote Sebastiano e con il fratello Mario, accompagnato dalla moglie Elena, ha tracciato un ritratto del padre Ugo Coluccia, che martedì 11 ottobre, nel giorno del 28° anniversario della scomparsa, è stato ricordato nella cerimonia di commemorazione organizzata dal Comune di Copparo.
L’Amministrazione infatti ricorda un uomo che tanto ha contribuito alla crescita della comunità come medico, vicesindaco e assessore alla cultura. L’omaggio si è tenuto al cimitero di Copparo, dov’è sepolto, malgrado fosse nativo di Gallipoli: vi hanno preso parte i familiari, le autorità civili e militari e le rappresentanze del mondo dell’associazionismo.
L’assessora alla Cultura, Paola Peruffo, ha deposto sulla tomba un mazzo di rose cinte dal tricolore. «Ugo Coluccia da medico è sempre stato attento ai bisogni delle persone e, per questo, ne ha curato la salute, ma anche l’anima attraverso la cultura – ha rimarcato -. Resta per noi tutti l’esempio di uomo politico, oltre che di professionista, che ama il territorio e i cittadini che rappresenta e che sa tradurre il proprio impegno istituzionale in iniziative concrete, che arricchiscono l’uno e gli altri».
Diverse le testimonianze, a partire dal presidente Avis Alfio Pesci, che lo ha ricordato fra i fondatori nel 1966 dell’associazione, che ora raccoglie oltre 500 volontari e che domenica celebrerà la Festa del donatore. «Ha inoltre aiutato tante altre associazioni – ha affermato -, ad esempio tenne a battesimo come assessore Copparo Arte».
Franca Orsini ne ha tratteggiato la figura: «Era una istituzione ed era sempre presente, con la sua aria sorniona e sorridente: aveva una parola per tutti». Così Giuliano Pavanelli, un tempo difensore civico, ne ha attestato «la disponibilità ad ogni suggerimento soprattutto in termini di elevazione culturale».
In chiusura, una preghiera corale ha accomunato il sentimento di riconoscenza dei presenti.