RICCI E ALBERTI, LA COMMEMORAZIONE RICORDANDO NAPOLITANO

 La commemorazione di Idris Ricci e Ultimo Silvano Alberti, sabato 23 settembre, nel 79° anniversario dell’eccidio, ha accomunato la memoria dei due giovani partigiani uccisi dai tedeschi a quella di Giorgio Napolitano. Il sindaco Fabrizio Pagnoni ha chiesto di onorare insieme agli eroi copparesi, nel minuto di raccoglimento, il presidente emerito,  simbolo dell'antifascismo.
"Noi tutti - ha aperto il presidente della sezione Anpi “Carlo Sartori” di Copparo, Ugo Selmi - abbiamo il dovere nel presente di ricordare il passato per preservare in futuro la libertà ottenuta anche col sangue di questi ragazzi innocenti. Noi godiamo della libertà, della democrazia che ci è stata conquistata da questi ragazzi: sentiamo e dobbiamo sentire il dovere del ricordo, l'obbligo morale di tramandare come attraverso quali orrori e quali sacrifici ci sia stata data la possibilità di esercitare i nostri diritti. Dobbiamo promuovere e sviluppare iniziative in collaborazione e consultazione permanente al fine di realizzare attività programmatiche nelle scuole e per le scuole, volte a divulgare i valori espressi nella costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale".
Il primo cittadino ha ricordato come proprio sabato 23 settembre Idris Ricci avrebbe compiuto 101 anni. "A Idris, come a Silvano, non è stato dato di realizzare i sogni, di avere dei nipoti e dei pronipoti a cui raccontare la determinazione e l’impegno che sono stati necessari per abbattere il totalitarismo e per far trionfare i valori della democrazia. Questi giovani uomini hanno infatti smesso di avere voce, crivellati 79 anni fa dai colpi dei tedeschi, ma non hanno mai smesso di parlarci, di testimoniare la fermezza con cui si debba perseguire la realizzazione di un mondo giusto, la volontà con cui si debbano coltivare i principi di pace e uguaglianza, l’impegno civile che deve animare l’azione di ciascuno. Chi li ha assassinati quel 25 settembre 1944 non poteva immaginare di averne reso imperituri l’azione e lo spirito".
"In questo luogo - ha affermato Pagnoni - non posso non pensare agli ultimi istanti di Idris e Silvano, alla vertigine di consapevolezza e terrore che li deve aver inghiottiti dalla cattura al momento in cui furono fatti inginocchiare, prima delle raffiche. E proprio in quegli istanti tremendi si riesce a scorgere chiaramente la grandezza di questi due nostri concittadini: loro hanno accettato di mettere la propria esistenza al servizio dei superiori ideali di libertà e giustizia, hanno accettato il rischio e il sacrificio che comporta schierarsi contro il sopruso e l’orrore, hanno accettato di perdere la propria vita perché quella degli altri e delle generazioni avvenire non conoscesse atrocità e violenze. Ecco quanto possono essere generosi gli uomini, singoli uomini, nei confronti dell’umanità tutta".

 

Ultimo aggiornamento

24/09/2023