“CAMBIA IL CLIMA”, PARTE IL PROGETTO A VILLA BIGHI

“Cambia il Clima” è il titolo del nuovo programma del Centro Studi Dante Bighi, che partirà a settembre per terminare nel 2025. Un titolo desunto dal libro “Sprawltown” di Richard Ingersoll, guida e ispiratore di molte generazioni di giovani architetti: un omaggio dunque al docente, a due anni dalla sua improvvisa scomparsa, focalizzato sui quasi 40 anni di inesorabile declino climatico anticipato in quelle pagine e alla luce degli attuali accadimenti.  
“Cambia il Clima” intende approfondire il tema di come affrontare i grandi cambiamenti provocati da questioni climatiche o geofisiche, movimenti migratori, fatti bellici, pericoli nucleari, puntando invece su sicurezza, sostenibilità e stabilità. È stato presentato mercoledì 5 luglio proprio a Villa Bighi, alla presenza dell’Amministrazione comunale e dei partners: l’Ordine degli Architetti, con la presidente di Ferrara Monica Graziina, e il performer Stefano Sardi.
Il presidente del Centro Studi Dante Bighi, Diego Farina, ha introdotto il calendario che prenderà il via nel periodo del 76° Settembre Copparese 2023. «Si inserisce così in uno dei momenti salienti della vita comunitaria – ha rimarcato il sindaco Fabrizio Pagnoni – introducendo tematiche importanti e anche scomode, stimolando la riflessione e muovendo sempre all’insegna della collaborazione fra realtà diverse».
Una programmazione che Maurizio Bonizzi ha contestualizzato nell’ambito della «questione morale su come intervenire sulla salute del pianeta». «L’ambiente è stato tema caro a Dante Bighi e alla sua ricerca – ha spiegato -: negli anni 70 è stato fra gli iniziatori del pensiero radicale, simboleggiato dalla Cinquecento collocata nel parco della Villa, propugnatore dell’esigenza di simbiosi e rispetto fra uomo e natura». «Sono felice che il Centro Studi abbia scelto questo tema, che necessita di grande attenzione in questo momento storico – ha evidenziato l’assessora alla Cultura, Paola Peruffo -. Nel rispetto del pensiero del grande Dante Bighi, vi sono impegnati coloro che possono agire portando il loro contributo a una visione di preservazione del territorio e del mondo».
Si comincerà con la mostra “Lo spazio morale. Architetti nella cooperazione tra solidarietà e sostenibilità”, organizzata e promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti e da 18 organizzazioni no profit, che presenta l’impegno di queste realtà costituite da architetti che in tutto il mondo portano il valore dell’architettura là dove ce n’è più bisogno. L’esposizione sarà affiancata dal talk “Cambia il Clima”, con Diego Farina e Gian Paolo Rubin e Monica Graziina.
Proprio Graziina ha sottolineato il fulcro del dibattito: l’atto della progettazione, necessaria per porre rimedio alle problematiche. «Ci concentriamo su ciò che si può fare e portiamo l’attenzione sul progetto, caduto in disgrazia rispetto alla prestazione – ha chiosato -. La progettazione gioca sempre più un ruolo determinante, poggiando su una componente culturale, oltre che tecnica, con la possibilità quindi di vedere oltre, di guardare in prospettiva».
Sempre a settembre è prevista la proiezione del docufilm “Il Mali e Fabrizio Carola”, omaggio al pioniere dell'architettura della cooperazione, scomparso nel 2019. Si tratta di un documentario a cura di Cnappc e Teche Rai del regista Bruno Maurizi, che racconta l'opera dell'architetto napoletano che ha speso la sua vita a sperimentare ed innovare nuovi metodi di progettazione e di costruzione in Mali, nella Mauritania e nel Ghana, anticipando di decenni l'attenzione alla sostenibilità ambientale diventata, oggi, un valore imprescindibile.
Quindi l’immersione meditativa “Vespri”: performance di Stefano Sardi (ideazione e musiche originali) e Martina Zabari (scene e costumi), che inizierà mezz'ora prima e finiranno un'ora dopo il tramonto e che si comporrà di tre sequenze, seguite dalla condivisione col pubblico.
«Cerchiamo di porre domande lasciando a ognuno di trovare una risposta – ha illustrato l’artista -. Il vespro è l’ora serale al crepuscolo, da cui deriva, nell'epoca latina, la preghiera serale e con questa accezione invitiamo alla meditazione, capace di attivare la riflessione lasciando che i pensieri fluiscano liberi. Vuole essere un momento di pacificazione con queste tematiche».

Ultimo aggiornamento

05/07/2023