COMMEMORAZIONE DEL VICE BRIGADIERE ARMANDO SEPE

Sono trascorsi 50 anni da quel 17 gennaio 1973 in cui il vice brigadiere Armando Sepe perse la vita nel tentativo di arrestare un uomo che aveva assassinato il figlio e voleva fare lo stesso con la moglie. La commemorazione di quel coraggioso carabiniere e di quel sacrificio, esempio di non comune altruismo e senso del dovere, si terrà nella mattinata di martedì 17 gennaio.
La cerimonia prevede la messa alle 10.30, la deposizione di una corona d’alloro alla fontana monumentale dedicata ai caduti e, a seguire, il collegamento con il paese d’origine del militare: il Comune di Carinaro guidato dal sindaco Nicola Affinito, che, a sua volta, ha promosso un momento di commemorazione.
Dalla provincia di Caserta Sepe prese servizio a Copparo come vice brigadiere dai primi anni ’70. Nella tragica giornata di ormai mezzo secolo fa un uomo, dopo l’omicidio del figlio e il tentato omicidio della moglie, si diede alla fuga, ma prima di scappare dalla villetta dove si era consumato il delitto, aprì le valvole del gas, che si diffuse in tutta l’abitazione. Il vicebrigadiere fece allontanare a distanza di sicurezza tutto il personale operativo e le altre persone sul posto e si avvicinò da solo alla casa, nel timore che l’assassino potesse ancora trovarsi all’interno e fosse pronto a reagire con le armi al tentativo di arresto. La detonazione che ne seguì, dovuta al campanello elettrico, fu violentissima: Sepe rimase sepolto dalle macerie e i frammenti scagliati dall’esplosione ferirono altre persone, che riferirono di essersi salvate proprio grazie a quell’azione preventiva. Armando Sepe è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Civile alla memoria, concessa il 29 maggio 1973 con la seguente motivazione: “Consapevole di dover affrontare un pericoloso criminale, che si era rifugiato nella propria abitazione, dopo aver ucciso un proprio congiunto ed averne feriti altri due, con esemplare coraggio e generoso altruismo, faceva arrestare a prudente distanza il dipendente che lo accompagnava proseguendo da solo. Nell’azionare il campanello elettrico della porta, provocava l’esplosione del gas, di cui il folle aveva saturato l’immobile, venendo travolto dalle macerie. Esempio altissimo di attaccamento al dovere e di assoluto sprezzo del pericolo. Il 17 gennaio 1973 in Copparo (Ferrara)”.
 

Ultimo aggiornamento

15/01/2023