IL RICORDO DI RICCI E ALBERTI, UCCISI PER LA LIBERTÀ

Chi ne ha sentito parlare in famiglia, chi era un bambino e ha sentito gli spari quel tardo pomeriggio: i parenti di Idris Ricci e di Ultimo Silvano Alberti non sono mancati alla commemorazione, sabato 24 settembre, del 78° anniversario dell’eccidio. Insieme alle autorità civili e militari, alle associazioni combattentistiche e a tanti cittadini hanno ricordato il 25 settembre del 1944, quando i due giovani furono catturati dai tedeschi mentre stavano cercando di procurarsi armi per sostenere la lotta partigiana. I nazisti li trascinarono per le vie del paese, li fecero inginocchiare e ad Alberti spararono alle spalle, uccidendolo sul colpo, mentre a Ricci in pieno petto: si spense tra le braccia del padre Cimbro, al quale implorò «Papà, salvami».
«Noi che godiamo della libertà e della democrazia che ci è stata conquistata da Idris e Ultimo Silvano – ha affermato il sindaco Fabrizio Pagnoni - sentiamo e dobbiamo sentire il dovere del ricordo, l’obbligo morale di tramandare come, attraverso quali orrori e quali sacrifici, ci sia stata data la possibilità di esercitare i nostri diritti e di vivere in base ai principi fondanti della Repubblica italiana.
Oggi tuttavia proviamo anche tutta l’amarezza e tutto lo sconforto che derivano dal tradimento della memoria. Da sette mesi esatti la guerra è tornata a insanguinare il continente europeo, in Ucraina. Di nuovo, come allora, si susseguono invasione, stragi, fosse comuni e i peggiori orrori in cui l’Europa era precipitata oltre ottanta anni or sono, risollevandosi solo a prezzo di enormi sforzi e coltivando sinora una pace, che, abbiamo toccato con mano, essere fragilissima».
Il neopresidente della sezione Anpi “Carlo Sartori” di Copparo, Ugo Selmi, ha ricordato i due copparesi «trucidati dalla follia nazifascista, che con il loro sacrificio hanno contributo alla nostra libertà». «Noi abbiamo il dovere nel presente di ricordare il passato per preservare in futuro la libertà ottenuta anche con il sangue di questi ragazzi innocenti – ha rimarcato -. Riteniamo essenziale coinvolgere le scuole, perché i valori della Resistenza possano, attraverso il ricambio generazionale, camminare su nuove gambe».
 

Ultimo aggiornamento

26/09/2022