PICCOLI ARCHEOLOGI CRESCONO

I ragazzi della 1ªC e della 2ªM, che hanno ricevuto il diploma di “Piccoli Archeologi”, hanno restituito l’esperienza del progetto didattico ‘L’antica Unione di Terre e Fiumi’, che l’associazione Gruppo Archeologico Ferrarese e l’archeologa Flavia Amato hanno portato nelle classi dell’Istituto Comprensivo Copparo – Ro.
L’incontro si è tenuto martedì 7 giugno alla Galleria civica Alda Costa. «L’intento – ha introdotto il dirigente scolastico Domenico Marcello Urbinati – è valorizzare un’attività che pone l’accento sulla ricerca delle nostre radici e che crea una connessione fra i ragazzi e il territorio, che i ritrovamenti testimoniano essere vivo da molti secoli».
Le prime considerazioni sulla valenza di ‘L’antica Unione di Terre e Fiumi’ sono state avanzate dalle amministrazioni comunali, che hanno sostenuto l’iniziativa e che hanno garantito la sua continuità. «È importante si instauri un contatto diretto fra ragazzi e territorio e fra presente e passato – ha rilevato l’assessora Paola Peruffo -. Il lavoro di ricerca e di scavo costituiscono tappe fondamentali per ricostruire il cammino della nostra civiltà». «Con questa esperienza – ha proseguito l’assessora Silvia Brandalesi – poniamo radici che dobbiamo far germogliare, per comprendere la valenza del nostro territorio e portarlo fuori, oltre i nostri confini».
I lavori della mattinata hanno preso il via con l’intervento di Letizia Bassi, presidente del Gaf, che ha portato il messaggio «di una tutela del territorio che passa dai nostri giovani, dal loro entusiasmo e dalla collaborazione fra enti». Mentre l’Ispettore onorario Liviano Palmonari ha ripercorso la storia del Gruppo Archeologico Ferrarese, protagonista, insieme alla Soprintendenza, della scoperta del territorio e della trasmissione del sapere archeologico.
L’incontro è entrato nel vivo con le testimonianze delle insegnanti. Maria Domenica Brescia ha attestato l’importanza di trasmettere ai ragazzi la passione per la storia e l’archeologia, sapendoli prima di tutto appassionare. Alessandra Rosa ha invece rilevato come il progetto sia caratterizzato dalla trasversalità dei saperi e come l’archeologia offra l’opportunità di approfondire tutte le discipline.
I giovani studenti hanno poi relazionato sul laboratorio: dalle lezioni in aula alle attività condotte al deposito dei ritrovamenti archeologici di Ro, dalla ricognizione di superficie al lavoro di documentazione. «È stata un’esperienza fantastica, bellissima – hanno riferito -, grazie alla quale abbiamo creato un legame forte con il territorio e con chi lo abitava prima di noi e abbiamo imparato l’importanza di valorizzarlo e di preservarlo».
Voto dieci anche dalle famiglie, che hanno voluto esprimere il loro punto di vista. «Il progetto è stato attivato al termine di un periodo impegnativo a causa della pandemia ed è stato il primo fuori dalle mura scolastiche. Ha rappresentato dunque un segnale di ritorno alla normalità e un’occasione di arricchimento e socializzazione, vissuto con un grandissimo entusiasmo».
Applauditissima l’archeologa Flavia Amato. «‘L’antica Unione di Terre e Fiumi’ nasce da una forte spinta del territorio, che sente la necessità di trasmettere ciò che le campagne di scavo stanno portando alla luce – ha affermato -. Compito degli archeologi peraltro è coltivare una nuova sensibilità nella trasmissione del bene culturale, con l’obiettivo di costruire l’attaccamento al territorio, al passato e alla cultura».
 

Ultimo aggiornamento

08/06/2022