UNA STORIA DI ACCOGLIENZA COPPARESE

Sono sette mamme con i loro nove figli i protagonisti di una delle tante storie di generosità che legano il territorio copparese all’Ucraina martoriata dalla guerra. Provengono da Dnipro, dove solo la notte scorsa è stato colpito un deposito di petrolio. Sono stati accolti a Sabbioncello San Vittore grazie alla disponibilità della famiglia Delfini. Nella mattinata di giovedì 7 aprile la visita del sindaco Fabrizio Pagnoni, che, invitato per un saluto, ha portato in dono ai bambini le uova di pasqua.
Taia che vive e lavora in Italia ha organizzato l’uscita dal Paese invaso per la nuora e le sue bambine e, con loro, dei parenti e dei nuclei più stretti: i mariti sono rimasti nella città del distretto di Dnipropetrovs'k, impegnati come militari o come volontari nella difesa e nella vigilanza del territorio. A fornire loro un’abitazione i tre figli dello storico medico Massimiliano Delfini, che per un anno ospitò gli alluvionati del Polesine, e di Audrey Collett, che proprio lì, in quella casa a due passi dal Po di Volano, salvò intere famiglie dai rastrellamenti della Wehrmacht. Loro rifuggono la pubblicità e motivano un gesto non scontato dicendo semplicemente di fare le cose col cuore.
Mamme e figli sono partiti da Dnipro il 14 marzo scorso e sono giunti nel copparese due giorni dopo, sette in auto, guidando attraverso la Romania per 48 ore, e gli altri in treno, per 30 ore, poi in macchina. Un sollievo arrivare in una casa tanto accogliente, dove, grazie una rete amicale e di solidarietà, non manca nulla, neppure quanto occorre per tentare di vivere una infanzia normale, se possa essere ancora possibile. Bambini e ragazzi frequentano le loro scuole in dad, le madri si collegano quotidianamente con i mariti lontani: in ogni nuova notizia cercano quel tratto di speranza che consenta loro di decidere di rientrare. Credono fermamente, a dire il vero non confortate dagli eventi, di poter tornare quanto prima, magari a giorni, nella città in cui non smettevano di risuonare le sirene e dove stavano iniziando i primi bombardamenti poco prima della fuga.
Il sindaco rivela dunque a voce bassa che si sta lavorando ai protocolli per un eventuale inserimento a scuola. «Vi do il benvenuto – ha detto ai piccoli-. Spero che nonostante la situazione, vi possiate sentire a casa, grazie all’ospitalità splendida dei nostri concittadini. Mi auguro che, malgrado gli eventi, possiate rimanere spensierati».
 

Ultimo aggiornamento

08/04/2022