ALLA TRATTA SI FA FILÒ ATTORNO AL TELAIO

Si è fatto filò, sabato sera, al Museo La Tratta, attorno al telaio restaurato. Si è discusso del ciclo della canapa, dalla coltivazione alla filatura e tessitura: attività che la tradizione rurale ha riservato alla sfera femminile e che sono state analizzate durante l’iniziativa “T’essere - Arti antiche di oggi. Dalla filatura della canapa alla tessitura a telaio: far filò”, organizzata dagli Archeologi dell’Aria, con il patrocinio del Comune di Copparo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
Il telaio conservato negli spazi di via Goito risale al Seicento e rappresenta uno dei pezzi più rilevanti della collezione di Severino Peron. Poiché versava in cattive condizioni, a causa della prolungata chiusura del museo, i volontari Ada, che lo gestiscono dal 2020 insieme all’associazione Storia in griogioverde, hanno deciso di recuperarlo e di riportarlo all’antico splendore e alla piena funzionalità. Un lavoro, curato da Monica Zunelli, non semplice, dal momento che ha previsto la rimozione della canapa che stava ormai cedendo e la sostituzione con filati di canapa più resistenti e originali. Il ripristino delle funzioni lavorative è stato affidato a Mario Scalorbi, che con la moglie Elsa, ha presentato la tecnica di tessitura, partendo dall'utilizzo dell'ortica e della ginestra e dalla coltivazione della canapa.
Grande protagonista della serata, presentata da Fabio Raimondi, presidente degli Archeologi dell’Aria, la signora Ada che ha letteralmente ipnotizzato i presenti lavorando al telaio con grande maestria e affascinando tutti con i veloci movimenti per tendere i fili, passare la spola e pressare con il carrello, fra rapidi incroci capaci di disegnare ricami e trama.
Le assessore Paola Peruffo e Bruna Cirelli hanno sostenuto l’importanza dell’operazione, che ha recuperato una preziosa testimonianza del patrimonio culturale copparese, e hanno la rilevanza di questo strumento nel percorso formativo dei più giovani, che ora potranno averne accesso.