COPPARO ACCENDE LE LUCI PER CHIEDERE LA PACE

Tante piccole luci si sono unite fino a formare un’ondata di luce che ha attraversato il centro di Copparo per dire “no” alla guerra e per esprimere la vicinanza al popolo ucraino. Alla Fiaccolata per la pace, mercoledì 2 marzo, hanno voluto partecipare in tanti, come ai momenti di preghiera iniziati qualche ora prima, con le funzioni religiose celebrate da don Daniele Panzeri e da padre Vasyl Verbitskyy della chiesa ucraina di tradizione bizantina di Ferrara.
Le cerimonie hanno aperto il periodo di quaresima.
«Stiamo raccogliendo quanto può servire ai fratelli ucraini, ma ora dobbiamo guardare all’accoglienza di chi sta fuggendo dalla guerra – ha esortato il parroco copparese durante l’omelia -. Al sindaco ho già dato la disponibilità degli ambienti parrocchiali, ma oggi chiedo a chi può di ospitare: è un gesto altissimo di carità perché nessuno sia schiavo della guerra, rimanga senza un tetto e un piatto caldo. Di spazio ce n’è per tutti: dobbiamo solo aprire il nostro cuore».
Padre Vasyl, in apertura della successiva veglia, ha voluto ringraziare tutti per la generosità, il sostegno e la sensibilità. «Oggi in Ucraina non c’è da mangiare né di che curare soprattutto i feriti fra quanti difendono la nostra patria – ha affermato -. Serve tutto: un giovane prete di Leopoli ci ha chiesto dei rosari per l’ospedale, che sono subito stati raccolti. Vedete, anche le cose piccole come questa, tutte insieme, significano che possiamo fare tanto, come chiedere a Dio che ci protegga e ci porti la pace».
Dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, preceduto dalle icone religiose e dalle bandiere blu e gialle, si è poi snodato il lungo e silenzioso corteo, che ha percorso il centro del paese, fino alla residenza comunale illuminata dei colori dell’Ucraina, per poi ritornare al piazzale di partenza.
«Questo - hanno concluso i sacerdoti - vuole essere il grido di Copparo per dire “no” a tutte le guerre, a ogni tipo di violenza e costrizione di libertà».
«L’Amministrazione è pronta a fare la propria parte: stiamo attendendo direttive di carattere superiore e stiamo coordinando gli interventi sul territorio – ha concluso il sindaco, Fabrizio Pagnoni, ringraziando i numerosissimi intervenuti – Alla nostra comunità ucraina voglio ribadire che ci siamo in questo terribile frangente, in cui la storia non sembra averci insegnato nulla. Ora dobbiamo cercare di operare tutti a favore del ritorno della pace».
Continua intanto al Centro Sociale Tamarese la raccolta di prodotti a lunga conservazione, medicinali di primo soccorso, abbigliamento termico, indumenti invernali, coperte, torce: la consegna è possibile tutti i giorni dalle 9 alle 19 e la domenica dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 16.
 

Ultimo aggiornamento

03/03/2022