RIFLETTORI ACCESI SULL’AGRICOLTURA IN FIERA

Agricoltura al centro della Fiera di Copparo. Sabato 25 settembre sul palco centrale, fra i mezzi agricoli innovativi 4.0 e i trattori d’epoca, si è tenuto il meeting sul tema ‘Fare agricoltura oggi: le difficoltà del cambiamento climatico si sommano agli animali alieni’, moderato da Elisa Giorio di Radio Sound.
Nel suo saluto il sindaco Fabrizio Pagnoni ha rimarcato la profonda vocazione agricola del territorio. «È un legame forte, che è cambiato, ma non si è mai interrotto: questo settore della tradizione rappresenta il futuro, che passa attraverso un’agricoltura moderna, sostenibile, fatta di prodotti italiani. Tuttavia, davanti ai molti problemi che stanno mettendo a dura prova i produttori, è impellente fare rete».
Il viaggio nel primo settore è iniziato dalla cerealicoltura, con Stefano Maestri, presidente di Coop. Ortofrutticoltura Cesta. «La raccolta di grano ha avuto una buona resa; per quanto riguarda il mais la raccolta è stata condizionata prima delle gelate, poi dalla siccità durante la fioritura: l'irrigazione ha fatto la differenza; mentre la soia ha registrato risvolti drammatici, con perdite fino al 70% in assenza di irrigazione. Le aziende devono necessariamente attrezzarsi per sopperire ai fenomeni climatici».
Proprio da qui ha mosso l’intervento di Stefano Calderoni, presidente Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, che ha sottolineato l'importanza dell'acqua, «determinante per sopravvivere e per restare sul mercato». «A fronte di un reticolo idrografico complesso – ha spiegato -, sono due le sfide: intervenire su difesa idraulica e sicurezza e dotarsi di strutture che consentono di fornire l'acqua quando c'è: per entrambe saranno importanti le risorse del Pnrr».
Elisabetta Moscheni, presidente Sezione Frutticola Confagricoltura, ha testimoniato lo stato della frutticoltura. «Mai come ora ha sofferto, tanto da metterne in dubbio il futuro. Le aziende, dopo anni di mancato reddito, rischiano di non farcela e ciò potrebbe cambiare radicalmente l'economia e il paesaggio della nostra area. C'è la necessità di un sostegno forte da parte delle istituzioni, che devono guardare ai giovani e al made in Italy e proteggere i produttori, come avviene in altri Paesi».
Di difendersi dalle avversità ha parlato Stefano Caruso del Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena, analizzando le tematiche dell’aumento delle temperature e delle gelate, degli insetti invasivi e delle drammatiche infezioni. «A fronte di quelle che raggiungono le dimensioni di calamità, è divenuto complesso mantenere pratiche virtuose attraverso una riduzione delle molecole chimiche. Guardiamo alla protezione fisica, ad esempio attraverso le reti antinsetto e la lotta massale, e alla lotta biologica, con l'introduzione di nuove specie».
Ha toccato invece il tema degli animali selvatici Laura Trentini, comandante Polizia Provinciale di Ferrara, riferendo delle problematiche legate alle nutrie e alle note conseguenze della loro attività di scavo. Ha passato in rassegna interventi di limitazioni che puntano a inibire la riproduzione, ma che prevedono tempi di attuazione molto lunghi. «Sono quindi attivi piani di limitazione, nell'ambito dei quali Ferrara ha attivato una progettazione degli esiti molto positivi, in collaborazione fra la Polizia Provinciale, le associazioni agricole di categoria, il Consorzio di bonifica e i coadiutori, a cui è associato anche un monitoraggio delle tracce, per capire la consistenza numerica di questa presenza, e un progetto per conoscerne le abitudini, da cui è emerso una mutazione verso le orticole, l’acqua salmastra e lo scavo di tane nel terreno».
Infine, Gianluigi Zucchi, presidente Codifesa Bologna Ferrara, ha analizzato lo stato del sistema assicurativo partendo dalla considerazione che sono 72mila i soci nei consorzi di difesa che si assicurano, contro un bacino di almeno 480mila agricoltori. «Non si può pensare di sollevarsi da danni gravi soltanto attraverso gli aiuti di Stato: è necessario guardare alle dotazioni comunitarie, su cui si può intervenire». Ha inoltre fatto riferimento alle franchigie e alla possibilità di calmierarle, pagando meno attraverso un allargamento della base assicurativa.
L'assessore all'Agricoltura, Bruna Cirelli, ha omaggiato i relatori con una spiga e una coppia di pane, simboli della cultura agricola del territorio, e ha concluso i lavori facendo un appello all'unità, «perché si possa agire concretamente per il bene dell'agricoltura e per combatterne i fattori di crisi».

Ultimo aggiornamento

26/09/2021