CHIUSA LA CAMPAGNA DI SCAVO A COCCANILE

Via Ariosto è già stata ripristinata. La campagna archeologica partita ad aprile lungo le sponde del Canale Naviglio è terminata e lo sbancamento in cui è stata condotta l’indagine è stato chiuso, a preservare le tracce che in questi mesi sono emerse.
Lo scavo è stato sostenuto dall'Amministrazione comunale di Copparo e affidato all'archeologa Flavia Amato, condotto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio e dagli infaticabili e appassionati volontari del Gruppo Archeologico Ferrarese, con l’apporto tecnico del Consorzio di Bonifica di Ferrara e Cadf. Obiettivo era analizzare un nuovo quadrante dell’antica pieve rinvenuta nell’alveo del canale nel 2019 e databile tra il V e il VII secolo dC, alla ricerca dell’angolo del fronte, per determinarne la forma e l’ampiezza. Dell’atteso spigolo non si è rilevata traccia, facendo supporre che si possa trovare più a ridosso del Naviglio e che le dimensioni della pieve fra le più antiche del ferrarese siano inferiori a quanto ipotizzato.
Tuttavia la campagna ha riservato molte altre sorprese: prima fra tutte la presenza di una San Venanzio 3, rispetto alla seconda, ad aula unica, portata alla luce nella campagna poco distante, frutto di un trasferimento del culto legato a una modificazione del corso del canale. Dunque una pieve ‘itinerante’: è infatti stata ritrovata una struttura possente, affiancata da sepolture, sicuramente precedente alla costruzione della chiesa del 1636. Molto c’è ancora da scoprire a riguardo: il muro di fondazione, che lascia pensare ad una chiesa a tre navate disposta sempre con abside rivolta verso est, prosegue al di sotto della vicina casa non abitata.
Non solo. Le sepolture sembrano essere sempre proseguite in questo luogo, in cui la frequentazione non è mai cessata: sono stati recuperati venti scheletri e diversi gruppi di ossa non connesse. Il materiale osteologico è stato portato per approfondimenti all’Università di Ferrara, mentre i reperti, perlopiù frammenti ceramici e di intonaci, sono conservati nel deposito sul territorio.
Si arricchisce quindi l’affascinante storia del territorio, che sta particolarmente coinvolgendo la comunità. Sold out le visite guidate proposte nel corso degli ultimi giorni della campagna, entusiasmante esempio di archeologia partecipata. I visitatori hanno potuto esplorare in tutta sicurezza lo scavo e ricevere da archeologi e dai volontari notizie e informazioni sui ritrovamenti: numerose le domande e grandissimo l’interesse. Per chi non è riuscito ad accedervi e per tutti, l’appuntamento è al Settembre Copparese, quando verrà restituito alla comunità il quadro della situazione.
Non è tutto. È infatti prevista prossimamente la presentazione della Carta Archeologica dell’Unione Terre e Fiumi, che è stata aggiornata, rispetto allo stato del 2013, con le nuove scoperte e che non mancherà di appassionare, a fronte dei tre siti dell’età del bronzo e di una incrementata testimonianza della presenza romana.

Ultimo aggiornamento

19/08/2021