ALLA TRATTA L’OMAGGIO ALLE CROCEROSSINE

'Le donne della Croce Rossa nella Seconda Guerra mondiale': il contributo del valore umano delle crocerossine durante il conflitto sarà il tema della serata che si svolgerà venerdì 16 luglio, alle 21, al Museo di Storia La Tratta in via Goito 4 (ingresso gratuito).
L’evento, che si terrà nel rispetto della normativa Covid, è organizzato dagli Archeologi dell’Aria in collaborazione l’Associazione Pico Cavalieri e l’Associazione Nazionale Sanità Militare Italiana (Ansmi), con il patrocinio del Comune. Ne sarà relatrice Elena Branca, che proporrà una carrellata di donne rappresentative dell’opera della Croce Rossa, mobilitata il 10 giugno 1940 allo scopo di supportare le diverse attività di Sanità Militare, proseguendo il soccorso anche dopo l’8 settembre; proporrà anche un quadro di tutte le attività di cura svolte dalle donne in quegli anni così difficili, oltre a episodi di autentico eroismo.
Per quanto attiene alle Infermiere Volontarie della Cri ne furono mobilitate in ruolo attivo 4.069, di cui 1.021 fuori sede (132 in Albania, 80 in Africa Settentrionale, 53 in Grecia, 20 in Russia, 448 su navi ospedale e 56 per il recupero civili dall’ex Africa Orientale Italiana). Si parlerà delle quattro vittime dell’affondamento della Nave Ospedale Po, delle infermiere impegnate nel recupero dei civili dall’ex AOI, come Antonia Setti Carraro. Si racconterà delle “sorelline”, aiuto infermiere del Saf, preparate dalla Croce Rossa, dei treni ospedale della Cri, ricordando Maria Rita Orzalesi e Lucia Marchi, che alla stazione cercava di raccogliere i dati dei deportati trasportati sui treni che facevano tappa a Padova, poi Tina Lorenzoni e Livia Gereschi, Costanza Bruno, Cecilia Deganutti, che persero la vita nel tentativo di salvare vite. Non potrà mancare un accenno ad alcune infermiere del Niguarda, pur non trattandosi di socie Cri.
Circa le dottoresse italiane mobilitate durante la Grande Guerra, nessuna di loro fu richiamata durante la Seconda, per cui si racconterà di alcuni casi particolari come la tenente Lina Baroncelli, in servizio a Ravenna, Luisa Levi e Amelia Lusso, ebree in fuga che prestarono la loro opera con le brigate partigiane, Rita Levi Montalcini, in servizio presso l’Arc, e Nella Pecchioli, impegnata a Merano nell’accoglienza agli internati militari italiani di ritorno dalla Germania.

Ultimo aggiornamento

15/07/2021