TRICOLORE E MEMORIA, IL 2 GIUGNO DI COPPARO

Il tricolore è stato l’emblematico protagonista della cerimonia del 2 giugno a Copparo, introdotta l’anno scorso dall’Amministrazione comunale. La grande bandiera italiana è partita in segno di omaggio dalla Casa della Salute per raggiungere la fontana monumentale ai Caduti di tutte le guerre e dare il via all’operazione dei locali Vigili del Fuoco Volontari, che hanno spiegato, in calata, una ancor più grande vessillo dalla cima di Palazzo Barberini sulle note dell’Inno d’Italia.
La celebrazione in piazza è quindi stata scandita dalle parole del sindaco Fabrizio Pagnoni, che ha innanzitutto ringraziato i cittadini presenti, le autorità istituzionali, religiose, militari, le rappresentanze del mondo associativo e della Casa della Salute (Federica Bonamici, coordinatore Osco, ed Elisa Canetti, coordinatore servizio psichiatrico territoriale e neuropsichiatria), «a cui ci lega – ha sottolineato il primo cittadino - un sentimento di profonda gratitudine per quanto hanno fatto e quanto continuano a fare nella quotidiana battaglia contro il coronavirus e per l’impegno costante anche nella fase vaccinale, rispetto alla quale il nostro grazie va anche a medici di medicina generale, farmacisti e aziende che hanno fornito una non comune disponibilità a far parte della rete di somministrazione».
«La storia è scandita da momenti cruciali, che, non a caso, sono definiti dalle scelte e dalla partecipazione unitaria alla vita del Paese – ha affermato -. Lo è stato il 2 giugno 1946, quando il referendum sancì il passaggio dell’Italia dalla monarchia al sistema repubblicano: gli italiani si fecero parte attiva decidendo la nascita della Repubblica, tutti, uomini e, per la prima volta, anche donne.  Lo è oggi, quando siamo chiamati a superare una grave emergenza sanitaria, divenuta anche economica e sociale: ci siamo guardati negli occhi e abbiamo stabilito che, tutti insieme, avremmo affrontato la crisi e la ripartenza. Come nel dopoguerra, anche dopo questa lotta contro la pandemia, siamo chiamati ad affrontare una rinascita, in cui tutti ci sentiamo coinvolti, ogni giorno: protagonisti e artefici di una ripresa storica, che vuole ricostruire sulle macerie, dovendo purtroppo piangere delle vittime, di cui dobbiamo mantenere la memoria, che è sempre monito per le nostre azioni e per il domani che stiamo pianificando e preparando. Questo nuovo inizio trova le sue fondamenta più solide proprio nella coesione, che fa di noi una comunità e una nazione, e nell’ordinamento repubblicano nei cui valori, valori, di pace, libertà, giustizia e solidarietà, ci riconosciamo».
I festeggiamenti in occasione del 75° anniversario della Repubblica sono proseguiti al Museo La Tratta, che ha celebrato il primo anno di riapertura: gli Archeologi dell'Aria con l'associazione Storia in Grigio-Verde hanno donato e scoperto lo stendardo museale all'ingresso della struttura di via Goito.
«Vogliamo così rendere omaggio alla comunità e all'amministrazione comunale di Copparo che ci ha dato fiducia nell’impegno di fare rinascere il museo, promuovendo attività storico culturali e turistiche dedicate alla memoria del nostro territorio – ha spiegato Fabio Raimondi, presidente Ada -. Lo stendardo rappresenterà da ora un punto di riferimento visivo della Tratta». I complimenti per il primo compleanno sono venuti dall’assessore Bruna Cirelli. «Grazie ai volontari questo museo è rinato, dopo un periodo di abbandono: oggi finalmente è vivo e rappresenta lo scrigno della nostra storia, un capitale che dobbiamo salvaguardare. La struttura e la passione con cui viene gestita meritano che sia luogo costante di visita, anche e soprattutto dei più giovani».

Ultimo aggiornamento

03/06/2021