ARTE IN PRESENZA CON ‘ITALO CINTI. UN ARTISTA COPPARESE NEL ‘900’

L’emozione di poter vivere l’arte in presenza, dopo molti mesi di chiusura dei luoghi di cultura, è stata affidata a Copparo alle suggestioni della mostra ‘Italo Cinti. Un artista copparese nel ‘900’, inaugurata nel pomeriggio di sabato 22 maggio alla Galleria civica ‘A. Costa’, dove rimarrà fino al 6 giugno.
A tagliare il nastro Gian Luigi Zucchini, professore emerito dell’Università di Bologna, affiancato dal vicesindaco con delega alla Cultura, Franca Orsini, dal presidente del Consiglio comunale, Alessandro Amà, e dal curatore dell’esposizione, Roberto Pavinati.
«Abbiamo cominciato a lavorare a questa mostra da gennaio – ha introdotto Franca Orsini -. Il percorso che ci ha condotto sin qui è stato occasione di grande arricchimento, grazie ai contatti con Raffaele Giorgio Polesinanti, che ha fornito testimonianza della pressoché sconosciuta vita copparese di Cinti; con Gian Paola degli Esposti, che ha allestito nel 2010 una esposizione di 23 opere inedite a Casalecchio di Reno, dove l’artista visse a lungo e morì; con il professor Zucchini, che lo conobbe personalmente».
L’accademico ha infatti raccontato di aver seguito nei primi anni ‘50, appena ventenne, un corso tenuto da Cinti, riferendo dei suoi studi volti a scoprire l’origine dell’arte attraverso la creatività istintiva dei bambini. «Un personaggio affascinante, significativo rappresentante di quel Futurismo che segnò l’autentica avanguardia italiana, a cui approdò attraverso una interessante evoluzione stilistica». Una trasformazione ben visibile in questa selezione di opere dalla Collezione comunale Italo Cinti, lascito dell’autore, che ruota intorno all’opera simbolo ‘La danza’, che Gian Paola degli Esposti ha svelato rappresentare la moglie Maria Talin e le sue due sorelle.
«L’esposizione - ha illustrato il curatore Pavinati - comincia con i paesaggi alpini del 1932, in cui è evidente una prima sintesi delle forme e dei colori che anticipa quella ben più radicale riscontrabile nei lavori dell'immediato secondo dopoguerra. I lavori degli anni '40 e '50 sono quelli più celebri: si tratta di rappresentazioni enigmatiche definitivamente trasfigurate in una dimensione introspettiva simbolica e onirica, che spesso comunicano un'ansia di assoluto, un intimo bisogno di rendere corporeo l'invisibile rivelando una profonda meditazione sulla trascendenza religiosa. Con gli anni '60 Cinti affina l'analisi della propria coscienza spirituale per identificare i recessi delle emozioni e delle sensazioni, in uno sforzo creativo e filosofico che risponde a interrogativi primordiali».
Le opere sono esposte anche nella ‘Pinacoteca virtuale’ sul sito del Comune di Copparo http://www.comune.copparo.fe.it/nqcontent.cfm?a_id=10820.
La mostra sarà aperta il venerdì dalle 17 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20 e per visite guidate il sabato alle 11 e alle 18. L’ingresso è gratuito. Vi sarà possibilità di prenotare ingressi straordinari e visite guidate alla Biblioteca Comunale Anne Frank: 0532 864662 / 864633, biblioteca@comune.copparo.fe.it.
 

Ultimo aggiornamento

24/05/2021