APERTO IL TAVOLO TECNICO SUI SANIFICATORI D’ARIA

Si sono aperti i lavori del tavolo tecnico per l’analisi della richiesta di installazione di sistemi di purificazione dell'aria per le scuole del territorio, come stabilito durante l’ultima seduta consiliare al termine della discussione dell’ordine del giorno del gruppo Pd e Diego Farina.
All’attività hanno partecipato, oltre al sindaco Fabrizio Pagnoni e al vicesindaco con delega alla Scuola Franca Orsini, Piero Fiorini Rspp esterno del Comune di Copparo, Daniele Saraceni in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo Copparo-Berra-Ro, Paola Gilioli e Giulia Tammiso dei settori comunali Scuola e Tecnico.
«Abbiamo chiesto un supporto tecnico in merito alla tematica, recentemente approdata in Consiglio comunale, di installazione di sistemi di depurazione dell'aria per valutarne l'opportunità – ha aperto il primo cittadino -. Si tratta di una decisione che dovrebbe fondare su basi tecniche più che politiche e che vogliamo affrontare senza preclusioni. Credo comunque che un investimento di risorse pubbliche tanto ingente, visto il dimensionamento delle nostre scuole, dovrebbe essere realmente funzionale, qualcosa di lontano ad esempio dai banchi a rotelle, ed essere durevole, non legato solo alla risposta attuale al covid». Discriminante, per il sindaco anche, la situazione nei plessi copparesi.
Saraceni ha relazionato come l’Istituto Comprensivo, che conta 1.200 scolari, abbia registrato ad oggi sempre solo isolamenti fiduciari, con il rientro degli studenti dopo tampone negativo, e un numero di casi inferiore alla decina, 5-7. Ha inoltre dato conto del pieno rispetto di protocolli molto rigidi, che oltre a distanziamento e organizzazione delle entrate, prevede ricambi d'aria, sanificazioni più che rigorose con utilizzo di prodotti non nocivi all'esalazione, ricreazioni per bolla, mascherine ffp2 per tutto il personale, visiera e camici per le scuole d'infanzia.
Anche Gilioli, illustrando la situazione alle scuole comunali, ha dato conto di quarantene ‘secondarie’, legate ad ambiti personali e con rientro dopo tamponi negativi. Accogliendo bambini da 0 a 6, per cui non è obbligatoria la mascherina, è stato studiato un protocollo scrupolosissimo, in cui, fra le numerose misure, particolare attenzione è stata riservata al principio del gruppo bolla, ognuno dei quali può contare su almeno due spazi dedicati, così da stazionare in uno e areare e sanificare l’altro, e una crescente applicazione dell’outdoor education.
Piero Fiorini ha sottolineato come «tutto quello che si potesse fare per la sicurezza delle scuole sia stato fatto: tutti i protocolli, tutti i report dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'Inail e di tutti gli enti che hanno titolo in questo ambito, sono stati pensati, progettati e applicati. Nessuno di questi documenti individua l'installazione negli istituti di strumenti di sanificazione dell'aria». Il tecnico si è detto comunque disponibile allo studio di misure aggiuntive, «purché siano ragionevoli», e a partecipare a un team, composto anche di specialisti in campo impiantistico-termotecnico e chimico-biologico, «poiché questi impianti vanno pensati in base alle volumetrie e tenendo conto del principio attivo migliore». L’Rspp ha riferito poi che tali impianti, oltre alle questioni di costi, dimensioni e principi attivi, necessitano di – quindi non sostituiscono – un tassativo ricambio d'aria e svuotamento dei volumi ambientali dai prodotti di azione virucida, per garantire la salute.
L’assessore Orsini ha rimarcato come il provvedimento debba essere calato nella realtà locale, fatta di grandi superfici scolastiche e spazi esterni, prendendo comunque a riferimento altre esperienze ove ve ne siano.
In conclusione Pagnoni ha dato appuntamento alla riunione della Commissione consiliare Scuola, per una condivisione anche politica del tema, «nella consapevolezza che tutte procedure ci possono fare dire con una cauta e solita certezza che le nostre scuole sono sicure, pur non dovendo abbassare la guardia».
 

Ultimo aggiornamento

07/03/2021