BOMBARDAMENTO DEL CAMPANILE, COMMEMORATE LE 93 VITTIME

Copparo si è fermata nella mattinata di sabato 30 gennaio per rendere omaggi alle 93 vittime del bombardamento del campanile: una commemorazione che, pur nelle restrizioni imposte dall’emergenza, ha voluto ricordare il giorno in cui le squadriglie di bombardieri leggeri alleati sganciarono gli ordigni sul centro del paese.
Una cerimonia semplice ed emozionate, resa particolarmente toccante dalla presenza dei familiari di quei bambini, di quelle donne e di quegli uomini dilaniati dalle bombe e schiacciati dalle macerie. «Siamo qui nel loro ricordo, ma anche per esprimere l’unità e la vicinanza di questa comunità». Ha aperto la messa don Daniele Panzeri, accompagnata dall’organo suonato dal maestro Gianmaria Raminelli e dal trio ‘Masincanto’, composto da Luca Marchetti, Lino Guandalini e Giorgio Gamba. Il parroco ha testimoniato come nel diario parrocchiale, interrotto l’8 settembre del 1944 e ripreso il 1° ottobre 1949, don Mario Franchini ricordando gli anni precedenti annotasse come il ’44 e il ’45 fossero stati «tempi duri» per poi «piano piano si risale la china dall’abisso». «Possiamo immaginare come allora i copparesi si fossero trovati impauriti e smarriti, ancora di più dal fatto che ad essere distrutto non era stato un obiettivo militare, ma la chiesa, il campanile e una parte abitativa della città – ha affermato don Daniele -. Tutte queste vicende dolorose, come anche la pandemia, smascherano le nostre fragilità e queste giornate di memoria devono fornirci l’immunità necessaria per far fronte alle avversità. Questa ricorrenza ci deve insegnare a rimboccarci le maniche come fecero i copparesi dopo quei tremendi giorni per ricostruire quanto le bombe avevano distrutto, anche dentro gli animi».
L’arciprete ha poi lanciato un appello proprio per il campanile, ricostruito dal marzo e inaugurato il 31 ottobre 1954. L’edificio ha bisogno infatti di un restauro generale, dalle strutture alle campane, che forse si dovranno presto silenziare a causa della compromissione della struttura: il rischio è di doverlo chiudere nei ponteggi e non poterlo liberare dalle impalcature per molto tempo, senza poterne godere. Sono state già avviate delle perizie da parte dei tecnici per individuare i lavori necessari e l’arciprete ha chiesto il sostegno a tutto il paese, per cui il campanile è simbolo religioso, ma anche sociale.
Dopo la funzione, sulle note del ‘Silenzio’, intonate dalla tromba di Franco Danieli, la corona è stata posta nel sacrario dal sindaco Fabrizio Pagnoni, affiancato dal presidente del Consiglio comunale, Alessandro Amà, insieme al comandante della Compagnia Carabinieri, capitano Manuel Scacchi, al comandante della Stazione Carabinieri, luogotenente Alfonso Trezza, e alle rappresentanze della Polizia Locale, con il gonfalone della città, dell’Associazione Marinai d’Italia e del Radio Club Copparese.
L’ultimo commovente momento della cerimonia è stato affidato al vicesindaco Franca Orsini, che ha anche curato la distribuzione dei versi del poeta copparese Oreste Marchesi sulla ‘Copparo bombardata’. Orsini ha ricordato la sorella di 11 anni, morta in quella circostanza: era a scuola in canonica e, al fragore delle bombe, era uscita dalla porta anteriore per recuperare la sua bicicletta, ma venne investita dalle parte finale del campanile. «Di lei ci rimase il biciclino e la cartella, ma di qualcuno non rimase nemmeno più un segno. Per chi è stato toccato da vicino è impossibile dimenticare queste perdite ‘inutili’, che non si devono più ripetere: speriamo che sia di lezione agli uomini che governano, perché non dobbiamo più perdere vite umane».

 

Ultimo aggiornamento

01/02/2021