COMMEMORAZIONE DI ARMANDO SEPE

Nel rispetto delle misure anticovid, non potrà svolgersi che in forma ridotta la cerimonia commemorativa in memoria del vice brigadiere Armando Sepe, fissata nella mattinata di sabato 16 gennaio. Amministrazione comunale e Arma dei Carabinieri non mancheranno all’appuntamento in ricordo del sottufficiale, caduto in servizio proprio a Copparo, il 17 gennaio di 48 anni fa, nel tentativo di arrestare un uomo che aveva assassinato il figlio e tentato di uccidere la moglie: l’omicida, datosi alla fuga, aveva riempito la casa di gas causando l’esplosione della villetta che provocò la morte del militare.
Alla commemorazione parteciperanno il sindaco Fabrizio Pagnoni, il colonnello Gabriele Stifanelli, comandante provinciale Carabinieri di Ferrara, il tenente Domenico Marletta, comandante del Norm della Compagnia Carabinieri di Copparo, il luogotenente Alfonso Trezza, comandante della stazione di Copparo e i rappresentanti della locale Associazione Volontari Carabinieri in Congedo.
Verrà deposta alla fontana monumentale dedicata ai caduti una corona d’alloro, che lunedì poi sarà collocata nella via dedicata al sottufficiale originario di Carinaro, in provincia di Caserta, in servizio come vice brigadiere in paese dai primi anni ’70. Domenica invece uno speciale ricordo gli sarà riservato durante la messa.
Armando Sepe è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Civile alla memoria, concessa il 29 maggio 1973 con la seguente motivazione: “Consapevole di dover affrontare un pericoloso criminale, che si era rifugiato nella propria abitazione, dopo aver ucciso un proprio congiunto ed averne feriti altri due, con esemplare coraggio e generoso altruismo, faceva arrestare a prudente distanza il dipendente che lo accompagnava proseguendo da solo. Nell’azionare il campanello elettrico della porta, provocava l’esplosione del gas, di cui il folle aveva saturato l’immobile, venendo travolto dalle macerie. Esempio altissimo di attaccamento al dovere e di assoluto sprezzo del pericolo. Il 17 gennaio 1973 in Copparo (Ferrara)”.
Il militare infatti fece allontanare a distanza di sicurezza tutto il personale operativo e le altre persone sul posto e si avvicinò alla casa da solo, nel timore che l’assassino potesse ancora trovarsi all’interno e fosse pronto a reagire con le armi al tentativo di arresto. La detonazione che ne seguì fu violentissima: il militare rimase sepolto dalle macerie e i frammenti scagliati dall’esplosione ferirono altre persone, che riferirono di essersi salvate proprio grazie a quell’azione preventiva di Sepe.

 

Ultimo aggiornamento

15/01/2021