DPCM 24 OTTOBRE, RIUNITO IL TAVOLO DELL’ECONOMIA

Sul territorio copparese sono 40 i bar, 19 fra ristoranti, pizzerie e pub, 8 gelaterie e pizzerie al taglio sottoposte alle restrizioni del Dpcm del 24 ottobre. In loro rappresentanza le associazioni di categoria hanno partecipato, mercoledì 28 ottobre, al tavolo convocato dal sindaco Fabrizio Pagnoni. «Questo nuovo incontro – ha aperto – per analizzare la situazione degli operatori economici più penalizzati, dopo essere già stati fiaccati da una prima fase, per monitorare effettivi arrivo, ammontare e tempistica dei ristori, e per mettere a fattor comune azioni a sostegno delle attività, ma anche dei cittadini che quelle attività frequentano e che hanno visto diminuire la propria capacità di spesa. Il Comune farà la sua parte, in base a riflessioni e idee condivise».
Nel frattempo avanzano le misure già messe in atto. «Registriamo una buona partecipazione al bando Tari, che vedremo di riproporre per la terza rata della tariffa– ha spiegato l’assessore al Bilancio Simone Grandi –. Ieri abbiamo deliberato una sospensione del pagamento della Cosap, rispetto alla quale faremo il punto alla fine dell’anno, rimborsando peraltro chi ha già versato la rata unica. Il mese di novembre sarà importante per capire la capacità in termini di risorse municipali disponibili, così da studiare interventi efficaci».
Paola Bertelli di Ascom Confcommercio Copparo ha riferito che «i ristori saranno insufficienti considerando il pregresso e la ricaduta che avranno sull’attività futura misure che, introducendo una sorta di coprifuoco, penalizzano anche le altre attività». E ha suggerito di puntare sul marketing territoriale per sostenere le realtà locali.
«Per le aziende queste nuove restrizioni sono disarmanti – ha testimoniato Alessandra Canella di Confartigianato -, anche perché vengono da un periodo già difficoltoso, senza contare poi che le imposte non sono state eliminate, ma solo differite, e che i consumatori sono intimoriti o hanno minore capacità di spesa».
Silvia Pulvirenti di Confcooperative, che ha rimarcato la capacità degli imprenditori di ‘reinventarsi’, ha introdotto una riflessione sul terzo settore economico e una sull’effetto che ha sulle altre attività non direttamente colpite la condizione di non lavorare a pieno regime e la riduzione del potere d’acquisto.
Per Legacoop Estense è intervenuto Davide Battini, che ha sollecitato a mantenere il tavolo permanente, così da essere più veloci, pronti e concreti. «Dobbiamo considerare – ha rimarcato – anche gli effetti indiretti sugli altri settori, come ad esempio sull’agroalimentare e sulla pesca legati alla ristorazione. E dobbiamo ampliare la prospettiva valorizzando il sistema territorio, per evitare il crollo di fatturato».
Anche Luca Callegarini di Confesercenti ha evidenziato l’importanza della collaborazione. «In tal senso è importante che il Comune, per ciò che è di sua competenza, agisca mettendo a disposizione risorse proprie o attinte da fondi e studi attività di sostegno mirate, cui accedere in maniera snella».
«Ora le imprese – ha sottolineato Francesco Robboni di Cna - sono come un uomo in mezzo al mare a cui viene lanciato un salvagente per stare a galla, ma, oltre i fondi a pioggia, manca una vera politica economica e industriale. Siamo entrati in emergenza già con l’acqua fino al collo e stiamo cercando di resistere, ma tra fine anno e primavera si potranno vedere i reali effetti della situazione».

 

Ultimo aggiornamento

29/10/2020