IL GONFALONE DELLE DONNE È STATO RIPOSIZIONATO IN MUNICIPIO

È una storia di donne quella della restituzione alla municipalità e alla comunità di Copparo dell’antico gonfalone, che è avvenuta sabato 26 settembre alla presenza del viceprefetto Mariaclaudia Ricciardi, del comandante della Compagnia Carabinieri maggiore Giorgio Feola, del funzionario della questura Giuseppe de Baptistis, del comandante della stazione Carabinieri luogotenente Alfonso Trezza, del dirigente scolastico Domenico Marcello Urbinati.
«Pur nel rammarico di non poter coinvolgere un maggior numero di persone, nel rispetto delle misure anticovid, rendiamo omaggio oggi a uno di quei gesti che vanno mantenuti vivi nella memoria e additati ad esempio – ha aperto la cerimonia il sindaco Fabrizio Pagnoni -. Daremo finalmente il posto che merita a un simbolo, ricco di significati, che deve tornare fruibile ai cittadini».
L’antico gonfalone è stato appunto posizionato al secondo piano del palazzo comunale, in quella che è stata ribattezzata Sala del Gonfalone, riqualificata dal volontario Renato Amà: nella teca sottostante la documentazione di questa operazione di recupero. La storia, declinata tutta al femminile, è stata illustrata dal vicesindaco Franca Orsini, che ne ha sottolineato il valore storico e sociale. «Una lezione di amore per le istituzioni e per il territorio – ha affermato -, che merita tutta la nostra riconoscenza storica e morale».
Il gonfalone era stato commissionato dalle donne del paese: 973 di loro, di ogni estrazione, diedero vita a una sottoscrizione e raccolsero 200 lire, devolvendo ciascuna quanto poteva. La consegna da parte del Comitato delle Patronesse avvenne il 20 settembre dello stesso anno, in occasione dell'inaugurazione della tratta ferroviaria Copparo-Ferrara, nel corso di uno speciale Consiglio Comunale.
L'insegna comunale è stata ritrovata nell'ottobre scorso, dimenticata arrotolata in una cassapanca, e in pessime condizioni. È stata necessaria un’importante opera di restauro, che è stata sostenuta da Malvina Camerani in memoria del marito Varos Zamboni, nel 40° anniversario della sua prematura scomparsa: il cugino Diego Cavallini ne ha ricordato la figura durante la cerimonia.
«È stato un onore sistemare un oggetto tanto prezioso – ha riferito Maggiolina Novelli -. È stato necessario un lavoro di assoluta precisione, minuzioso e lunghissimo per un prodotto unico, che, oltre al pregio, racchiude anche un valore affettivo». Si è reso necessario asportare il tessuto rovinato e sostituirlo, riprodurre la decorazione floreale in fili di seta policroma, ripulire il velluto e la cornice ricamata d'argento e riposizionare il frangione d'oro.
Ora l’antico gonfalone è tornato all’antico splendore e può raccontare una emblematica pagina di storia copparese.
 

Ultimo aggiornamento

27/09/2020