RIAPRE L’AREA DELLA CERTOSA IN CUI È CADUTO IL FULMINE

Da sabato 8 agosto sarà riaperta l’area della Certosa di Copparo inibita al passaggio per le conseguenze del fulmine che, nella notte fra domenica e lunedì scorsi, ha centrato il monumentale Cedro squarciandolo e provocando l'esplosione del tronco, con la successiva caduta di grossi rami.
Questo l’esito di un nuovo approfondimento condotto nella mattinata di venerdì 7 agosto. L’agronomo ha effettuato un’analisi tomografica alla base del tronco e una indagine visiva in quota, i cui esiti sulla salute dell’albero sono stati incoraggianti, pur prescrivendo una ulteriore prova a trazione, che si svolgerà indicativamente entro agosto e che consentirà di redigere una perizia finale.
Nella stessa giornata sono stati rimossi i pannelli pericolanti del crematorio: i rami hanno rotto parte delle lastre in gres porcellanato e conseguente sottostruttura in acciaio dell’involucro di copertura.
«Grazie a questi approfondimenti e alle continue attività di messa in sicurezza, a distanza di soli cinque giorni da quello sfortunato evento, possiamo ripristinare la zona, pur con una conta dei danni piuttosto elevata - spiega il sindaco Fabrizio Pagnoni -. Sono molto dispiaciuto del disagio, ma evidentemente la priorità è sempre stata garantire l’incolumità di tutti, visitatori, lavoratori e operatori del crematorio. Desidero ringraziare il settore tecnico comunale, Gecim e Patrimonio, che si sono impegnati per arrivare a una soluzione nel più breve tempo possibile: neppure un minuto è stato sprecato e ogni consulenza, verifica e intervento necessario sono stati stabiliti ed eseguiti quanto più rapidamente possibile e nella garanzia della massima professionalità».
Dopo i primi interventi di lunedì, martedì sono state effettuate le operazioni di eliminazione delle parti pericolanti, come prescritto dall’agronomo: “si prescrive la rimozione del tronco danneggiato a livello della corona, associata all'eliminazione delle branche eventualmente danneggiate ed alla rimonda del secco”. Mercoledì è stato formalizzato l'incarico per l'esecuzione delle nuove verifiche sulla pianta, volte ad appurarne lo stato di salute, giovedì sono stati spostati i rami temporaneamente accatastati nell’emergenza e venerdì si sono svolti appunto gli approfondimenti diagnostici supplementari.
«Tengo infine a ribadire che il cedro era stato controllato recentemente – conclude Pagnoni -. L’agronomo che ne ha verificato le condizioni vegetative, strutturali e stazionali lo ha descritto come in buone condizioni vegetative e di fatto privo di problemi patologici o strutturali antecedenti al danno da fulmine. È stata purtroppo una sfortunata casualità».

 

Ultimo aggiornamento

08/08/2020